La validità e l’efficacia della psicoterapia cognitivo comportamentale.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è sostenuta da prove di efficacia e validità secondo la “Evidence Based Medicine”.
La letteratura scientifica internazionale e gli studi scientifici controllati hanno affermato che l’approccio cognitivo-comportamentale risulta essere il più indicato per i disturbi d’ansia, con particolare riferimento al disturbo d’attacco di panico, fobico, ossessivo compulsivo, disturbi dell’umore, alimentari, psicosomatici, sessuali, disturbi dell’età evolutiva e disturbi di personalità, problemi di coppia, anche più dei trattamenti di tipo farmacologico.
La Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale è considerata nel mondo uno dei modelli più efficaci per il trattamento dei disturbi psicopatologici e presenta alcune caratteristiche fondamentali:
-è validata scientificamente: l’efficacia del metodo cognitivo-comportamentale è stata provata attraverso studi controllati per alcune patologie, quali i disturbi ansiosi, depressivi e alimentari;
-è di efficacia superiore o almeno uguale agli psicofarmaci nel trattamento della depressione e dei disturbi d’ansia, ma assai più utile nel prevenire le ricadute;
-è collaborativa: il terapeuta cognitivo-comportamentale lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con il paziente stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze;
-è di durata inferiore a quella della maggior parte di psicoterapie di altri orientamenti.
Alcune ricerche condotte sia a livello nazionale (es. Istituto Superiore della Sanità) che internazionale (es. Organizzazione Mondiale della Sanità) hanno dimostrato che la psicoterapia cognitiva ha un’efficacia maggiore o pari agli psicofarmaci nella cura di molte patologie psichiatriche. Se paragonata agli psicofarmaci, inoltre, la terapia cognitiva risulta essere più utile nella prevenzione delle ricadute. In alcuni disturbi (es. disturbo bipolare, psicosi), tuttavia, il trattamento farmacologico continua ad essere indispensabile.
È stato anche provato che questo tipo di terapia è efficace indipendentemente dal livello di istruzione, stato sociale e reddito della persona che richiede il trattamento.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale è una psicoterapia sviluppata negli anni ’60 da A.T. Beck ed oggi è una delle psicoterapie più diffuse per il trattamento di diversi disturbi psicopatologici.
La psicoterapia cognitivo-comportamentale ha un approccio terapeutico che si basa su un solido modello scientifico del quale è stata dimostrata un’efficacia pari o addirittura maggiore rispetto agli psicofarmaci.
La conferma arriva dalle linee guida dell’APA, American Psychiatric Association, stilate sulla base di rigorose revisioni della letteratura scientifica. Gli studi riportati dalle linee guida APA a supporto dell’efficacia della terapia cognitiva sono molti: il più noto è lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Jama a firma del gruppo di psicoterapeuti Barlow, Gorman, Shear e Woods, condotto su 312 pazienti con disturbo di panico. I pazienti sono stati divisi in 5 gruppi diversi e curati con differenti terapie: solo imipramina (un farmaco antidepressivo di provata efficacia); solo terapia cognitiva; terapia cognitiva e imipramina; terapia cognitiva e placebo; solo placebo.
I risultati hanno dimostrato che la terapia cognitiva è più efficace del farmaco sul lungo periodo.