Emozioni: rabbia, cosa si può fare?
Ogni emozione è attualmente considerata un processo di reazione dell’organismo ad eventi significativi. E’ un costrutto psicologico complesso che include diverse componenti: attivazione fisiologica;
valutazione dell’evento emotivo;
espressione motoria;
tendenza all’azione;
sensazione soggettiva.
La rabbia è un’emozione intensa che si attiva grazie a diversi stimoli interni ed esterni alla persona , e all’interpretazione che vi si attribuisce.
Le ricerche, tra cui Averill (1982) hanno evidenziato che ci si arrabbia raramente nei confronti di oggetti e più frequentemente verso le persone, perché attribuiscono loro la consapevolezza di arrecare un danno.
Ad esempio tra i sentimenti, i pensieri ed eventi che più attivano la rabbia (da Izard, 1977) ricordiamo: l’essere trattati male o costretti a fare qualcosa contro la propria volontà, l’essere abbandonati, traditi, criticati, oppure vedere andare a male i propri progetti.
La rabbia inoltre, risulta essere più intensa quando a scatenarla sono persone cui vogliamo bene perché temiamo che ci abbandonino, vi è minor controllo dell’aggressività.
Per alcune persone, la gestione della rabbia, in alcuni momenti è veramente problematica. Queste difficoltà possono causare disagi all’interno delle relazioni affettive e/o lavorative e a lungo termine provocare problemi fisici.
La terapia cognitivo comportamentale risulta essere attualmente una delle forme di psicoterapia più avanzate e supportate da ricerche scientifiche.
L’obbiettivo è la riduzione della sofferenza emotiva e le tecniche applicate differiscono tra di loro a seconda del cambiamento che si vuole cercare di ottenere.
Alcune hanno l’intento di far emergere i contenuti problematici, le convinzioni gli schemi disfunzionali; altre sono indicate per rendere meno rigide le convinzioni delle persone.
Le tecniche, che si sono dimostrate efficaci nella gestione della rabbia sono:
Lo stop del pensiero.
grazie a questa tecnica il cliente impara a interrompere i pensieri che alimentano la rabbia. Lo “stop del pensiero” è utile solo quando il livello di attivazione è ancora basso.
Il training assertivo e dialogo interno
Nelle persone che si arrabbiano facilmente è probabile trovare una modalità di pensiero basata sul “dovere”.
Se siamo convinti che le altre persone “debbano” per forza comportarsi come noi desideriamo e riteniamo giusto, ci arrabbieremo facilmente ad ogni loro scostamento da questi nostri standard.
Individuare e modificare il nostro dialogo interno e imparare le tecniche della comunicazione assertiva può essere di aiuto per la gestione della rabbia.
Il problem solving.
Questa tecnica consiste nell’individuare strategie alternative per la risoluzione d una situazione problematica. Quest’ultima è caratterizzata da uno stato iniziale di incertezza che attiva l’individuo ad arrivare ad un equilibrio attraversando di tre fasi: la prima prevede che vi sia una presa di coscienza del problema, la seconda che avvenga la formulazione di ipotesi alternative, la terza che tali ipotesi siano valutate e poi messe in atto.
Attivazione-Disattivazione della rabbia
In questa tecnica il terapeuta induce nel cliente un’emozione di rabbia di intensità elevata.
L’attivazione della rabbia avviene in un ambiente protetto nel quale possa essere espressa senza freni inibitori.
Questa tecnica può essere anche molto utile per coloro che non riescono a tirare fuori la propria rabbia.
In un secondo momento il cliente si esercita a ridurre l’attivazione psicofisiologica dell’emozione prima che venga espressa.
Averill, J.R. (1982). Anger and aggression: an essay on emotion. New York: Springer. Verlag.
Mancini, F., Perdighe, C.(2008) “Elementi di psicoterapia cognitiva”.Giovanni Fioriti Editore.