Quando rivolgersi allo psicologo?

Tutti noi preferiamo risolvere le nostre difficoltà senza dover ricorrere all’aiuto degli altri.
Chiedere aiuto, infatti, non è sempre facile: può farci sentire a disagio, fragili, in una condizione di bisogno e vulnerabilità.
Alcune persone sopportano in silenzio anche per anni, piuttosto che cercare un supporto, qualcuno che possa dare loro una mano.
Prima di rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta si tentano mille altre strade.
Questo scelta, dettata da motivazioni personali e dalla cattiva informazione sull’intervento psicologico, spesso rallenta il possibile miglioramento.
Chiedere aiuto allo psicologo o allo psicoterapeuta invece è segno d’intelligenza: vuol dire attivare una risorsa preziosa per cominciare a sentirsi meglio.

Vi presento una lista di brevi affermazioni.
Non è detto che vi appartengano tutte, ma se da qualche settimana, anche mesi, vi sentite così probabilmente è arrivato il momento di rivolgersi ad un professionista. che possa indicarvi la strada giusta per risolvere il vostro problema.

Faccio fatica a concentrarmi, a pensare, a ricordarmi o a prendere delle decisioni
Sto perdendo fiducia in me stesso.
Sto perdendo la speranza che le cose possano cambiare.
Sono quasi sempre arrabbiato.
Mi sento sempre stanco, anche se dormo.
Non mi sento più bene quando sono in mezzo alla gente.
Mi sento spesso colpevole o mi sento di non valer niente.
Temo molto il giudizio delle persone, tanto da modificare la mia personalità pur di piacere
Mi pare che gli altri non mi capiscano più, mi sento davvero solo.
Mi sento incastrato in situazioni che non mi piacciono e non so come uscirne.
Mi sento in balìa delle emozioni negative.
Sono quasi sempre ansioso e preoccupato.
La maggior parte del tempo mi sento irrequieto, nervoso.
Vorrei cambiare, ma non ci riesco.
Vorrei sentirmi protagonista della mia vita e non una comparsa.
Mi sento troppo condizionato dagli altri.
I rapporti con il mio partner/i miei familiari/i miei colleghi mi creano un notevole stress.
Mangio tanto per calmarmi o per riempire dei vuoti.
Controllo il mio peso, il mio corpo, il cibo in modo ossessivo.
Evito di frequentare alcuni posti o di fare alcune cose per paura di sentirmi male.
Faccio dei pensieri strani, di cui mi preoccupo moltissimo.
Mi sento costretto a ripetere delle particolari azioni molte volte al giorno, altrimenti temo possa succedere qualcosa.
Penso spesso alla morte ed al suicidio.
Per sopportare lo stress bevo o faccio uso di sostanze.