Disturbi sessuali e dell’identità di genere.

Questa area comprende le Disfunzioni Sessuali, le Parafilie, e i Disturbi dell’Identità di Genere.

Le Disfunzioni Sessuali
sono caratterizzate da un’anomalia del desiderio sessuale e delle modificazioni psicofisiologiche che caratterizzano il ciclo di risposta sessuale, e causano notevole disagio e difficoltà interpersonali.
La persona con tali disturbi tende a vivere l’eventualità di un rapporto sessuale come un “evento problematico” che suscita emozioni negative (es. ansia, disgusto, sensi di colpa, vergogna, tristezza, rabbia) che, a loro volta, impediscono o ostacolano il rapporto stesso.
Secondo la classificazione del DSM-IV-TR le Disfunzioni Sessuali comprendono:
-i Disturbi del Desiderio Sessuale (Disturbo da Desiderio Sessuale Ipoattivo, Disturbo da Avversione Sessuale);

-i Disturbi dell’Eccitazione Sessuale (Disturbo dell’Eccitazione Sessuale Femminile, Disturbo Maschile dell’Erezione);

-Disturbi dell’Orgasmo (Disturbo dell’Orgasmo Femminile, Disturbo dell’Orgasmo Maschile, Eiaculazione Precoce);

-Disturbi da Dolore Sessuale (Dispareunia, Vaginismo);

-Disfunzione Sessuale Dovuta ad una Condizione Medica Generale;

-Disfunzione Sessuale Indotta da Sostanze e la Disfunzione Sessuale Non Altrimenti Specificata.

Le Parafilie sono caratterizzate da ricorrenti e intensi impulsi, fantasie, o comportamenti sessuali che implicano oggetti, attività o situazioni inusuali e causano disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, lavorativa, o di altre aree importanti del funzionamento.
Le Parafilie includono:

o Esibizionismo.
La caratteristica dell’esibizionismo è l’esposizione, da parte del soggetto, dei propri genitali ad un estraneo.
Il soggetto esibizionista, prevalentemente maschile, è in certi casi consapevole del suo desiderio di sorprendere notevolmente la persona a cui si mostra; talvolta, invece, ha la fantasia che il suo spettacolo determini un’eccitazione sessuale nello spettatore.
Talvolta, sebbene in rari casi il soggetto si masturba durante l’esposizione o mentre fantastica di mostrarsi.
Il comportamento esibizionista non determina atti di costrizione o di aggressione rivolti verso lo spettatore; essendo finalizzato a catturare l’attenzione altrui, se non provoca alcuna risposta viene interrotto.
L’esibizionismo ha tendenzialmente origine psicologica, soprattutto quando è diagnosticabile come forma primaria; tuttavia può intervenire anche secondariamente a patologie organiche, quali alcolismo, sifilide, demenza, insufficienza mentale, o a patologie psichiatriche funzionali, come schizofrenia, mania, episodi psicotici acuti (Colombo, 2001).

o Feticismo.
Il feticismo è una perversione prevalentemente maschile che prevede l’utilizzo di oggetti, detti “feticci”, quali mutande, reggiseni, calze, scarpe, stivali, o altri accessori di abbigliamento femminile o parti anatomiche come piedi, capelli e talvolta anche difetti fisici come cicatrici, da cui il soggetto ricava piacere sessuale.
Spesso il feticcio è necessario al soggetto per raggiungere l’eccitazione sessuale e la sua assenza può determinare una disfunzione dell’erezione. Una volta che si è stabilizzato, il decorso tende ad essere cronico.

o Frotteurismo.
Il soggetto che presenta questa perversione ricava eccitazione sessuale dallo strofinamento e toccamento di persone non consenzienti .
Questo tipo di comportamento viene solitamente attuato nell’ambito di contesti affollati, come marciapiedi o trasporti pubblici, che consentono al soggetto di sottrarsi facilmente all’arresto.

o Pedofilia.
Il soggetto pedofilo indirizza la propria attività sessuale verso i bambini pre-puberi , dello stesso sesso o del sesso opposto.
Il DSM-IV-TR specifica che l’individuo, per rientrare in questa categoria, deve avere almeno 16 o più anni e deve essere di almeno 5 anni maggiore del bambino a cui rivolge il proprio interesse sessuale.
Inoltre la pedofilia come perversione deve essere distinta dagli episodi isolati che si caratterizzano come diretta conseguenza secondaria di un disturbo primario quale insufficienza mentale, schizofrenia, disturbi di personalità o intossicazione da alcool.
Può manifestarsi in associazione con l’incesto o con altri tipi di perversione quali voyeurismo, esibizionismo, stupro, sadismo.
L’ impulso, fantasia o comportamento pedofilico ha spesso una natura egosintonica, che non determina nel soggetto una condizione di disagio legata alla perversione.
In alcuni casi il soggetto pedofilo è sessualmente attratto solo dai bambini (Tipo Esclusivo), mentre in altri l’attrazione verso i bambini si accompagna anche ad attrazione rivolta agli adulti (Tipo Non Esclusivo).Il decorso è solitamente cronico.

o Masochismo sessuale
Il masochismo sessuale consiste nella spinta del soggetto a procurarsi sofferenze di natura fisica per raggiungere l’eccitamento sessuale.
Il piacere sessuale è ricercato attraverso specifici rituali che comportano sottomissione, dolore ed umiliazione.
Generalmente, la pratica masochista è finalizzata a ritardare l’orgasmo, affinché questo sopraggiunga nel momento di massima sofferenza.
Gli impulsi masochistici possono assumere la forma di fantasie, generalmente evocate durante il rapporto sessuale o la masturbazione, oppure essere agiti dall’individuo, in solitudine o con un partner.
Il decorso tende a manifestarsi come cronico.

o Sadismo sessuale
Il soggetto che presenta questa perversione raggiunge l’eccitazione sessuale infliggendo alla vittima sofferenze fisiche o psicologiche (inclusa l’umiliazione) (APA, 2001).
Gli atti sadici da cui il soggetto ricava piacere sessuale possono essere di vario tipo, come mordere, graffiare, frustare, ferire, torturare fino ad arrivare anche all’estremo omicidio.
In tutti i casi la componente di base che provoca l’eccitamento sessuale è rappresentata dalla sofferenza della vittima.
Il sadismo sessuale è fortemente collegato al desiderio di esercitare un potere e controllo sugli altri.
Alcuni soggetti conservano proprie le fantasie sadiche senza agirle; altri mettono in atto i loro impulsi sessuali sadici con un partner consenziente, che può essere affetto da masochismo sessuale; altri ancora agiscono i propri impulsi contro partner non consenzienti.
Il decorso è spesso cronico e, solitamente, la gravità degli atti sadici tende ad aumentare nel corso del tempo.

o Feticismo di travestimento
Questa perversione è caratterizzata dal desiderio, o talvolta dall’impulso irresistibile, di vestirsi con abiti del sesso opposto che, per il soggetto, costituiscono fonte di eccitamento sessuale.
Il DSM-IV-TR (APA, 2001) circoscrive questo disturbo esclusivamente a soggetti maschi prevalentemente eterosessuali, assumendo che l’utilizzo di abiti femminili provoca eccitamento non tanto in qualità di feticcio con specifiche proprietà oggettive, quanto soprattutto come simbolo della femminilità del soggetto.
L’individuo con feticismo di travestimento può limitarsi ad indossare uno o più abiti femminili in casa, mantenendo segreta la propria perversione, oppure può essere spinto a vestirsi con indumenti femminili anche in situazioni pubbliche.

o Voyeurismo
Il voyeurismo consiste nella spinta del soggetto a spiare soggetti ignari e solitamente estranei, in situazioni di intimità, ad esempio mentre si spogliano o sono nudi o impegnati in attività sessuali.
Il soggetto attua questo tipo di comportamento per ottenere eccitamento sessuale e generalmente non ricerca un qualche tipo di attività sessuale con la persona spiata.
Rappresenta un’attività esclusivamente finalizzata al raggiungimento dell’orgasmo, è associata spesso ad intense fantasie e talvolta anche a complessi rituali, che però non esitano mai in atti aggressivi o violenti.
Il soggetto può raggiungere l’orgasmo, mediante masturbazione, o durante l’atto voyeuristico o successivamente, in ricordo di esso.

o Parafilia Non Altrimenti Specificata
Rientrano in questa categoria le parafilie che non soddisfano i criteri per nessun’altra specifica classe diagnostica.
Il DSM-IV-TR include tra queste:
-Scatologia telefonica: piacere ottenuto mediante telefonate oscene.
-Necrofilia: piacere nell’atto sessuale con cadaveri .
-Parzialismo: attenzione esclusiva per una parte del corpo.
-Zoofilia: piacere nella pratica sessuale con animali.
-Coprofilia: piacere provocato dal contatto con escrementi.
-Clismafilia: piacere ottenuto con l’utilizzo di clisteri o altri oggetti inseriti nel retto.
-Urofilia: piacere provocato dall’atto della minzione e dal contatto con l’urina.
-Condizioni cliniche non parafiliche

Colombo (2001) descrive, affianco alle disfunzioni sessuali e alle parafilie, un terzo gruppo, in cui inserisce ulteriori manifestazioni circoscritte all’area della sessualità, non necessariamente collocabili all’interno della psicopatologia:

a.Dongiovannismo: caratterizzato da una ricerca continua e compulsiva di nuovi partner. L’assenza di stabili investimenti affettivi esprime generalmente una difficoltà ad instaurare relazioni affettive mature ed un bisogno di ottenere conferme a livello narcisistico.

b.Satirismo (o ipersessualità maschile) e Ninfomania (o ipersessualità femminile): caratterizzati da una ricerca compulsiva e mai soddisfatta di rapporti sessuali.
Queste condizioni possono derivare da cause organiche (somministrazione di ormoni o sostanze afrodisiache quali la yohimbina; malattie che provocano la perdita dei freni inibitori e del controllo degli impulsi, come ad esempio patologie diencefaliche e temporali, psicosi organiche e demenze), patologie psichiatriche funzionali (stati maniacali, schizofrenia, in cui tuttavia, più che aumento del desiderio sessuale, si evidenziano aspetti come spinta al contatto e ricerca di fusionalità) o fattori psicologici, come la ricerca di conferme narcisistiche o il bisogno di esercitare un potere di domino e sottomissione nei confronti del sesso opposto. Disforia post-coito: il soggetto sperimenta condizioni di ansia, irritabilità, tensione e inquietudine successivamente ad un rapporto sessuale, da cui riesce a ricavare una normale soddisfazione

c.Cefalea post-coitale: il soggetto soffre di cefalea, percepita soprattutto a livello frontale ed occipitale, che compare nel momento immediatamente successivo al rapporto sessuale.

Infine I Disturbi dell’Identità di Genere sono caratterizzati da intensa e persistente identificazione col sesso opposto, associata a persistente malessere riguardante la propria assegnazione sessuale. L’identità di genere si riferisce alla percezione che l’individuo ha di sé come maschio o femmina.
Il termine disforia di genere denota intensi e persistenti sentimenti di disagio per il proprio sesso, il desiderio di possedere il corpo dell’altro sesso ed il desiderio di essere considerato dagli altri come un membro dell’altro sesso.
I termini identità di genere e disforia di genere dovrebbero essere distinti dal termine orientamento sessuale, che si riferisce all’attrazione erotica verso i maschi, le femmine od entrambi.

Meccanismi e conseguenze del disturbo sessuale.
I vari disturbi sessuali non sono caratterizzati da storie individuali di sviluppo così simili da poter definire un profilo evolutivo e psicologico caratteristico per ogni diversa sindrome.
Ciò che accomuna i soggetti che presentano disturbi dell’eccitazione è l’attivazione emotiva intensa dovuta a rabbia, ansia, colpa, vergogna o disgusto che impedisce la vasodilatazione genitale ed è quindi inibitoria dell’eccitamento; mentre per l’inibizione dell’orgasmo (anorgasmia, eiaculazione ritardata e precoce) è il tentativo di controllo cosciente del momento dell’orgasmo; per il vaginismo e la dispareunia la previsione di un rapporto doloroso.
Con il passare del tempo, la frustrazione e lo stress causati da tali disturbi possono condizionare negativamente il rapporto con il/la partner, provocando crisi, separazioni o, più in generale, una progressiva riduzione dell’attività sessuale.

Per saperne di più:

DSM-IV-TR .Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali.
American Psychiatric Association (2000)
Text Revision, Masson, Milano

Manuale di Psicopatologia Generale, “Disturbi del comportamento”.
In Colombo G Cleup, Padova, 2001

Clinica delle disfunzioni sessuali.
Fenelli A., Lorenzini R. Editore Carocci